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Prima di tutto parliamo del titolo della mostra che stai per visitare.
Perché L’eredità della vita?


Siamo partiti da una riflessione sul verbo inglese to sustain da cui deriva la parola
sustainibility, tradotta con il termine sostenibilità.
In realtà il verbo inglese to sustain vuol dire conservare nel tempo. E che cosa vogliamo
conservare nel tempo, che cosa abbiamo più a cuore? La risposta che ci siamo dati è
stata la vita.
Ecco perché la mostra si chiama L’eredità della vita e ha il suo filo rosso nel rispetto
della dignità della vita, in ogni sua forma.
Rachel Louise Carson (Springdale, 27 maggio 1907 – Silver Spring, 14 aprile 1964) è
stata una biologa e zoologa statunitense. Autrice di molti libri tra cui Primavera
silenziosa (Silent Spring) del 1962, che ebbe un enorme successo negli Stati Uniti
d’America e lanciò il movimento ambientalista. L’uso massiccio del DDT aveva reso
silenziosa la primavera perché aveva portato alla morte di insetti e uccelli, come
documentato e denunciato da Rachel Carson in quello che è diventato una sorta di
manifesto del movimento ambientalista.
Rachel Carson ci invita a nutrirci della bellezza dell’universo: “più riusciamo a
focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell’universo attorno a noi,
meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo”.
La fotografia riportata nel pannello, concessa da un membro della Soka Gakkai italiana,
è stata scattata a Pekanbaru in Indonesia vicino a pozzi di estrazione del petrolio
in una delle zone più inquinate al mondo. L’Indonesia è uno dei più grandi
produttori di petrolio e nel Paese ci sono oleodotti che passano un po’ ovunque,
tra villaggi e città. Molto forte è la deforestazione, anche per far spazio alle
coltivazioni per estrarre olio di palma.
Il concetto buddista di esho funi, o non dualità di vita e ambiente, è un principio
centrale nella pratica buddista della Soka Gakkai.
Per approfondire:
https://www.sgi-italia.org/esho-funi/