Hermann Scheer (Wehrheim, 29 aprile 1944 – Berlino, 14 ottobre 2010) è stato un politico tedesco, già membro del Bundestag nelle file del SPD, presidente di Eurosolar e del World Council for Renewable Energy.

Scheer vedeva nelle energie rinnovabili con corte catene di approvvigionamento e diffusione sul territorio l’unica alternativa alle lunghe e complesse catene di produzione e approvvigionamento dei combustibili fossili caratterizzate da inquinamento ambientale e sfruttamento di risorse limitate collocate anche molto distanti dai luoghi di consumo e controllate da oligopoli.[2]

Ha ricevuto nel 1999 il Right Livelihood Award per “l’infaticabile opera di promozione dell’energia solare nel mondo”.

È morto nel 2010 all’età di 66 anni a causa di un infarto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Scheer

Effetto serra dal sito del WWF

I gas serra agiscono come un tetto di vetro: consentono alla luce solare di filtrare liberamente fino alla Terra, ma impediscono la rifrazione del calore. Questo effetto serra naturale fa sì che sulla Terra vi siano temperature vivibili. Tuttavia i gas serra prodotti dalle attività umane causano un accumulo eccessivo di calore che surriscalda il nostro pianeta.[…]

I sei gas serra principali

L’anidride carbonica (CO2) è il gas serra più noto, ma è ben lungi dall’essere l’unico rilevante. Gli accordi internazionali sul clima, come il protocollo di Kyoto e l’accordo di Parigi, regolamentano i seguenti sei gas serra:

CO2 – anidride carbonica: dall’inizio dell’industrializzazione la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è aumentata quasi della metà a causa delle attività svolte dall’uomo. Due terzi circa del riscaldamento globale sono riconducibili al CO2 che, pertanto, è il responsabile principale del cambiamento climatico globale. In Svizzera l’80% degli effetti sul clima è dovuto al consumo di carburanti e combustibili fossili, utilizzati in gran parte per alimentare il traffico motorizzato, ma anche per i sistemi di riscaldamento a gasolio e a gas.

CH4 – metano: dopo l’anidride carbonica è il metano (CH4) ad avere l’impatto maggiore. A lui è imputabile, a livello mondiale, circa il 17% dell’effetto serra provocato dall’uomo. Responsabili di queste emissioni nocive sono soprattutto gli allevamenti di bestiame, sempre più diffusi, l’irrigazione delle risaie, l’estrazione di petrolio, gas e carbone e le discariche di rifiuti. Dall’inizio dell’industrializzazione l’incremento della concentrazione di metano nell’atmosfera è stato addirittura del 250%.

N2O – gas esilarante: questo gas incide per circa il 6% sul riscaldamento globale e contribuisce indirettamente anche alla distruzione dello strato di ozono. Il protossido di azoto, chiamato anche gas esilarante, è generato principalmente dall’agricoltura intensiva, ma è anche un sottoprodotto della combustione di combustibili fossili (petrolio, gas naturale, carbone) e biomassa (incendi appiccati per dissodare i terreni ai tropici).

SF6 – esafluoruro di zolfo: l’esafluoruro di zolfo è tra i gas serra che hanno maggior impatto sul clima. Utilizzato come isolante nella tecnica delle alte tensioni, resta nell’atmosfera per oltre 3000 anni. Grandi quantità di gas si generano dalle tecniche di produzione del magnesio e dalla fabbricazione di semiconduttori.

PFC e HFC: i perfluorocarburi (PFC) e gli idrofluorocarburi (HFC) sono utilizzati principalmente nella tecnologia del freddo (impianti di condizionamento), nella realizzazione di schiume sintetiche, come isolanti elettrici, nella produzione di alluminio e di semiconduttori e come propellenti per le bombolette spray. Insieme questi due gas serra sintetici sono responsabili di piccole percentuali dell’effetto serra. Queste sostanze sono problematiche soprattutto perché restano nell’atmosfera a lungo: la loro eliminazione richiede diverse centinaia o addirittura migliaia di anni.

Per leggere di più : https://www.wwf.ch/it/i-nostri-obiettivi/effetto-serra

Per altre storie

https://www.unwomen.org/en

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